domenica 4 settembre 2016

sabato 19 marzo 2016

10 Erbe Medicinali che puoi coltivare sul tuo balcone

Anche se non si dispone di un giardino, è possibile coltivare queste piante in vaso per averle sempre fresche a disposizione da utilizzare come rimedio a secondo dei loro benefici.

Molte di queste  erbe, le utilizziamo comunemente nei nostri piatti, dando loro un valore dietetico, ma spesso senza attribuire loro nessun valore medicinale.
Invece, queste erbe sono un vero e proprio aiuto, anche sotto il punto di vista curativo.



Di seguito 10 erbe medicinali da coltivare con Amore per avere il meglio dei loro benefici:

Basilico:
Ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti che prevengono l’ invecchiamento . Ottimo per i problemi comuni della pelle, notevoli capacità antibatteriche.

Calendula
Con le sue proprieta’ antinfiammatorie, antimicrobiche, astringenti, antimicotiche, antivirali e immunostimolanti e’ una vera e propria panacea.

Camomilla
Calma gli spasmi muscolari nella fase  mestruale, contro l’insonnia , per una buona  digestione e aiuta a cicatrizzare velocemente le ferite.

mercoledì 16 marzo 2016

Sprechi alimentari. Etichette e data di scadenza dei cibi

Sull’esempio francese, anche il Parlamento italiano sta discutendo la legge contro gli sprechi alimentari. Ma da tempo supermercati, ristoranti, aziende di catering donano il cibo invenduto o avanzato, ma ancora buono da mangiare, alle associazioni di volontariato.

La nuova legge, se passerà, promuoverà con incentivi fiscali e norme più chiare realtà che già esistono in tutta Italia. Tonnellate di cibo ancora buono vengono salvate dalla spazzatura e destinate così ai bisognosi.

Gli esempi virtuosi

La più nota di queste associazioni è il Banco Alimentare che recupera le eccedenze della grande distribuzione e delle mense, attiva soprattutto a Milano.

A Roma opera dal 2013 Equoevento Onlus, che recupera il cibo in eccesso e non consumato delle grandi feste.

Poi c’è Last Minute Market: non è una vera e propria associazione, ma si occupa di mettere in contatto i supermercati che vogliono donare e le onlus che poi distribuiscono quel cibo ai più poveri. Secondo il Sole 24Ore, grazie all’azione di Last Minute Market, nel 2010, una famosa catena di supermercati ha donato a 115 associazioni quasi 830 tonnellate di alimenti, per un valore di tre milioni e mezzo di euro.



Occhio alle etichette

Per rendere più facili le donazioni, la legge chiarisce la distinzione fra “termine minimo di consumazione” (ovvero: “Da consumarsi preferibilmente entro) e la vera e propria “data di scadenza”.


Rimedi naturali contro gli acari

Rimedi naturali contro gli acari – Siete alla ricerca di metodi naturali per allontanare gli acari dalla vostra casa? 

Ovviamente, eliminare gli acari del tutto non è possibile, in quanto essi vivono nella polvere ed infestano, quindi, materassi, cuscini, vestiti e via dicendo: praticamente, tutto. 

Come fare, quindi, per cercare di vincere almeno qualche battaglia, se non la guerra? Come sempre, è meglio evitare di acquistare prodotti chimici dannosi per la salute e l’ambiente che ci circonda, oltre che costosi: i rimedi naturali, infatti, sono efficaci e ci fanno anche risparmiare. 

Ecco alcuni facili ed utili consigli per sconfiggere gli acari con successo, utilizzando dei rimedi naturali efficaci.

Pulizia

I rimedi naturali sono efficaci e rispettosi per la salute e per l’ambiente, oltre che economici. 

Cosa fare, dunque, contro gli acari in casa?

Il primo ingrediente da usare è l’olio di neem: basta, infatti, mescolarlo con dell’acqua e spruzzare la soluzione sul materasso, sui cuscini e dove serve.

venerdì 11 marzo 2016

Fenossietanolo un conservante potenzialmente dannoso per i bambini: la lista dei prodotti

Da tempo ormai alcune sostanze contenute nei cosmetici sono fortemente sospettate di essere cancerogene.

Poco più di un mese fa  la  Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato 50 mila prodotti cosmetici  prevalentemente usati per la lisciatura dei capelli dai parrucchieri, e provenienti dal Brasile, con una percentuale di formaldeide molto più alta di quella consentita dalla legge. Il che, secondo diversi studi, può avere conseguenze che vanno da una semplice allergia, nel breve termine, fino a diversi tipi di cancro, nel lungo termine. E ci sono perfino studi che mostrano un legame fra l’esposizione alla formaldeide e un aumentato rischio di leucemia. Da circa un anno l’attenzione è riposta verso il fenossietanolo; il tutto è partito dall’Agenzia Francese per la Sicurezza dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari (Ansm) fin dal 2009 ha posto l’attenzione sui rischi d’uso del fenossietanolo. Nel 2012, ha effettuato uno studio che mostra come tale conservante, assorbito per via orale e cutanea, è sospettato di essere tossico per la riproduzione e lo sviluppo. Questo conservante è potenzialmente pericoloso per lo sviluppo e l’authority francese ne ha sconsigliato l’uso per i piccoli fino ai 3 anni. In Italia la sostanza si trova in molti shampoo, creme, bagnoschiuma prodotti dedicati ai piccoli come creme protettive e salviette umidificate.

fenossitanolo

martedì 8 marzo 2016

SIGNIFICATO DEI FIORI: LA MIMOSA, ECCO PERCHÉ SI REGALA L’8 MARZO A TUTTE LE DONNE!

I fiori gialli delle mimosa, vivaci e allegri, sono diventati il simbolo della festa della donna e hanno un significato ben preciso: prima di regalare un rametto di mimosa a una donna, leggete attentamente!

La mimosa è una pianta che è stata importata in Europa all’inizio del XIX secolo: originaria dell’Australia, in Europa ha trovato il clima ideale per crescere e svilupparsi. I suoi rami sbocciano a fine inverno e con il loro colore giallo paglierino smorzano all’istante il grigiore dell’inverno per portare l’allegria della primavera.

Risultati immagini per mimosa

Secondo gli Indiani d’America i fiori della mimosa significano forza e femminilità. Non è quindi un caso che sia stato eletto fiore simbolo della festa della donna: non solo infatti fiorisce proprio in concomitanza dell’8 marzo, ma ha un significato in linea con la ricorrenza.

La mimosa venne infatti scelta come fiore per commemorare le operai morte durante un incendio nella fabbrica di New York in cui lavoravano. Il triste episodio avvenne proprio l’8 marzo del 1908.

Nel 1946 l’U.D.I (Unione Donne Italiane) scelse la mimosa come fiore perfetto per simboleggiare la festa della donna: è infatti un fiore che cresce spontaneamente in molte parti d’Italia, è economico ed è facile avere un rametto piccolo da appuntare alla camicetta o alla giacca.

Fonte: http://www.leitv.it/giardinieri-in-affitto/fiori-e-piante/significato-mimosa-8-marzo/

sabato 30 agosto 2014

SEGRETI E PROPRIETA' DELLA CURCUMA

La curcuma fu definita dalla medicina ayurvedica la regina delle spezie: aiuta a ripulire il fegato, rafforza il sistema immunitario, purifica il sangue, promuove una buona digestione e viene usata per trattare una grande varietà di disturbi come antiossidante, antinfiammatorio e antitumorale.  Studi in vitro e su animali hanno dimostrato che la curcumina ha una vasta gamma di potenziali effetti terapeutici e di prevenzione contro l’Alzheimer e Parkinson.

Tra le molte spezie presenti oggi sulle tavole, certamente la curcuma è una delle meno conosciute sebbene sia l’ingrediente principale del curry conferendogli il colore giallastro. Si tratta di una spezia utilizzata soprattutto dalle popolazioni orientali, indiane in particolare. Il suo impiego risale  a circa sei millenni fa, ad opera di monaci buddisti che  la impiegavano come spezia, ma anche come colorante, cosmetico o rimedio medico naturale, cosicché la medicina ayurvedica la contempla tra le piante curative, dati i benefici che apporta.

Curcuma longa (curcuma per antonomasia o zafferano delle indie o più raramente turmerico) è una pianta perenne alta circa un metro, rizomatosa della famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia sud-orientale e largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina indiana, medio-orientale, tailandese e di altre aree dell’Asia. La radice è un grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente aromatico, che costituisce la parte di maggior interesse commerciale della pianta.

La Curcuma è un’antica spezia ed un rimedio tradizionale, che è stata usata come medicina in scritti risalenti a oltre 2000 anni fa. Marco Polo, raccontando i suoi viaggi in Cina, descrive la Curcuma nel 13° secolo: “Vi è anche un vegetale, che ha tutte le proprietà del vero zafferano, così come il colore, ma che non è vero zafferano. (La Curcuma) è tenuta in grande considerazione, ed è un ingrediente in tutti i loro piatti”.

La radice ed il rizoma (parte del fusto sotterraneo) della pianta Curcuma longa vengono schiacciati e polverizzati. La polvere ottenuta è usata in tutto il mondo come ingrediente principale del curry, e contiene circa il 2% di Curcumina.



sabato 31 agosto 2013

QUANTE COSE NON SAPPIAMO DEL LATTE

Le informazioni che riceviamo sul latte sono le solite legate al fatto che rappresenta una buona fonte di calcio, ricco di proteine, alimento indispensabile nella crescita e molti altri input che vengono ossessivamente registrati nelle nostre menti.

Vi riportiamo qui di seguito uno spezzone di un interessante articolo di Luciano Gianazza in cui prendiamo in considerazione delle verità inquietanti sulla realtà del latte che arriva nelle nostre tavole.



“Indipendentemente dal fatto che il latte di mucca va molto bene per i vitelli e non è un alimento adatto all’alimentazione umana e nessun animale raggiunta l’età adulta beve latte, quello che compri al supermercato o in latteria non ha nulla in comune con il latte munto dal contadino.

Il latte di mucca è un fluido malsano, proveniente da animali malati che hanno un’ampia gamma di malattie pericolose, che contiene sostanze che hanno un effetto negativo cumulativo su tutti coloro che lo consumano.

venerdì 16 agosto 2013

MANGIO E DORMO. ANZI MEGLIO DI NO

Un trucco per superare la stanchezza fisica, uno dei disturbi più diffusi nella società moderna. - di Alessandro Gandini - Il classico “abbiocco” dopo pranzo è un problema che colpisce molte persone, ma non è affatto naturale.
Sebbene l’organismo spenda molta energia per la digestione (infatti è altamente sconsigliato interferire con i processi digestivi facendo attività fisica o intellettuale), questa dovrebbe avvenire quasi “silenziosamente” e dovrebbe lasciarci un senso di appagamento, non certo di sonnolenza.
Cosa provoca la sonnolenza dopo pranzo? Il colpevole è quasi sempre il carico glicemico, ovvero la misura di quanto ciò che mangiamo fa salire la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) provocando la famosa altalena insulinica: un pasto con alto carico glicemico provoca un brusco innalzamento della glicemia, a cui seguirà l’intervento dell’insulina che ne abbasserà il livello drasticamente, al di sotto del livello normale, provocando stanchezza sia fisica sia mentale e addirittura fame di carboidrati (infatti in questa situazione il cervello si ritroverà a corto di energie).
Carico glicemico, questo sconosciuto
Forse, leggendo queste righe, avrai associato il carico glicemico al più noto indice glicemico (divenuto famoso “grazie” a diete, come la Montignac, che si basano esclusivamente sulla scelta di alimenti a basso indice glicemico), tuttavia si tratta di valori diversi: quello che molti non sanno è che il carico glicemico è molto più importante e preciso!
Infatti esso tiene in considerazione non solo il tipo di alimento, ma anche la quantità che ne mangiamo. Ora, a nessuno consiglierei mai di tener conto del carico glicemico di ogni cosa che mangia, ma il succo del discorso è che gli alimenti ad alto indice glicemico (esempio le patate bollite), se mangiati in quantità ridotta, sono preferibili ad altri a basso indice glicemico (esempio un piatto di pasta) ma consumato in grosse quantità! Qualche consiglio per preparare un pasto a basso carico glicemico
Ovviamente, più mangi e più il carico glicemico sarà alto, quindi la prima regola è mangiare sempre fino a sazietà e mai oltre (anche perché così facendo andrai incontro ad altri tipi di disturbi digestivi, come pirosi, digestione lenta ecc).
In secondo luogo, non esagerare con i cibi ad alto indice glicemico: ad esempio puoi diminuire la pasta (molto meglio se integrale) e completare il pasto con una piccola porzione di legumi, che hanno basso Indice Glicemico e inoltre sono ricchi di fibre, sostanze protettive, amminoacidi e micronutrienti.
La cosa migliore poi sarebbe aprire il pasto con una porzione di verdure crude o cotte, digeribili, dissetanti e sazianti, poiché ricche di fibre.
 In conclusione, non credere di poter eliminare l’abbiocco dopo il pasto con un semplice caffè: la caffeina dà subito abitudine e addirittura sarà l’eventuale cucchiaino di zucchero a darti il colpo di grazia (questo spiega come mai certe persone sostengono che il caffè “faccia venire sonno”)!

Fonte: http://www.losai.eu/sonnolenza-dopo-pranzo-fai-attenzione-al-carico-glicemico/

sabato 27 aprile 2013

PERMEABILITA' INTESTINALE


Diverse patologie umane partono da un intestino poco efficiente. Ma cosa rende inefficiente l’intestino? Bisogna rivalutare i rapporti tra cibo e salute. Tre milioni di italiani e venti milioni di statunitensi soffrono di sensibilità al glutine, sindrome simile ma allo stesso tempo diversa dalla celiachia. Dalla sensibilità al glutine scaturiscono patologie diverse, in funzione del polimorfismo genetico dei soggetti e dell’ambiente in cui essi vivono. Aumentando le nostre conoscenze sulle interazioni tra cibo, abitudini alimentari, genomica e ambiente è possibile effettuare una prevenzione e/o terapia migliore. È iniziata l’era dell’epigenetica mentre il dogma del determinismo genetico si avvia al tramonto.
Permeabilità dell’intestino
Molti studi sulla permeabilità della barriera gastrico-intestinale (g.i.) indicano che essa è strettamente dipendente dal genoma dei batteri intestinali 1,2 3. L’intestino con flora batterica compromessa che a sua volta compromette la produzione di enzimi digestivi, perdendo le normali condizioni biochimiche, relative a pH, vitamine, peptidi e batteri, genera infiammazione minima submucosale secondaria, tale da alterare alcuni pattern enzimatici presenti sulle membrane cellulari, in particolare sui microvilli (un caso eclatante è quello della lattasi 1).