lunedì 13 agosto 2012

FARINA 00: TUTTA LA VERITA'


La farina 00 è nociva. Dietro il suo aspetto apparentemente innocuo, il suo colore candido e la sua consistenza così vaporosa e leggera, si nasconde un vero e proprio pericolo per la salute umana.


Questa farina – diffusissima nei supermercati e comunemente usata negli impieghi casalinghi - si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l'eliminazione del germe (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto questo porta a un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente depauperata e ricchissima di zuccheri.




martedì 31 luglio 2012

IL CURRY


La curcuma, contenuta nel curry, si rivela un valido aiuto nella prevenzione del diabete nei soggetti a maggior rischio. È quanto emerge da una recente ricerca condotta presso l’Università di Srinakharinwirot, che si trova in Thailandia, pubblicata sulla nota rivista scientifica Diabetes Care.
Per giungere a questo risultato, gli studiosi hanno condotto degli studi su soggetti prediabetici, ovvero quei soggetti che hanno un alto livello di zucchero che circola nel sangue e che potrebbero in futuro essere colpiti dal diabete di tipo 2. 240 gli adulti prediabetici sotto esame, i quali sono stati divisi in due gruppi: al primo è stato somministrato un placebo e al secondo una dose giornaliera di 250 ml di curcuminoidi, presenti appunto nel curry.



Chi era nel secondo gruppo non ha sviluppato diabete di tipo 2 in seguito all’indagine, mentre chi apparteneva al primo gruppo ha avuto casi di diabete (19 su 116 soggetti ne sono stati colpiti). Curioso vedere come la curcuma possa difendere da questa malattia, infatti il responsabile dello studio in questione ha sottolineato come:
“un estratto di curcuma potrebbe essere usato come terapia nella popolazione prediabetica”.
Il curry è una spezia molto saporita che arricchisce di netto le ricette preparate in casa: se fa pure bene alla salute, perché non usarla?

Fonte: http://www.diredonna.it/curry-per-prevenire-il-diabete-84134.html

giovedì 19 luglio 2012

POMODORI VERDI


Si ok... non si tratta proprio di erbe in senso stretto...
Però vista la stagione, ne approfitterei!
Le virtù dei pomodori sono infinite!!


Pomodori verdi schiacciati. Non è un remake del famoso film americano che negli anni Novanta ebbe tanto successo - quei pomodori erano fritti - ma una ricetta a base di pomodori,  semplice da preparare, per rendere più sfiziosi i vostri spuntini.




Adatto come antipasto per un pranzo domenicale, può diventare il pezzo forte di un simpatico aperitivo tra amici. In alternativa, si può accostare come contorno ad un secondo piatto a base di carne, pesce o formaggi. Ecco come si procede... Acquistate tre chili di pomodori verdi, ben integri e sodi, preferibilmente da un coltivatore biologico diretto (in questo modo potete risparmiare e avere più garanzie sulla qualità del prodotto); potete comprare sia il tipo allungato che quello rotondo, meglio se di piccola taglia. 


Lavateli accuratamente con l'aggiunta di un po' di bicarbonato di sodio, che diluirete nell'acqua, e risciacquateli con cura.


A questo punto tagliateli a metà, salateli con sale fino come fosse un'insalata, aggiungete della finocchiella e dei peperoncini interi secchi.


Poi, prendete un vaso di vetro o di coccio a bocca larga, accomodate ordinatamente i pomodori all'interno, facendo degli strati, e pressandoli bene con le mani in modo da non lasciare spazi vuoti tra uno e l'altro.


Coprite il tutto con un tappo di legno che entri all'interno del recipiente e ponetevi un peso, in modo da far pressione e schiacciare bene tutti i pomodori. Potete utilizzare una pietra di fiume, una bottiglia in vetro da due litri piena di acqua o un qualsiasi altro arnese che eserciti una certa pressione sul tappo.






Ricordate!
Questo passo è fondamentale per la riuscita della preparazione, perché la pressione con l'aiuto del sale permette all'acqua contenuta all'interno dei pomodori di fuoriuscire, dando così origine al processo di essicazione.


Lasciateli così per circa 24 ore, poi togliete il peso e il tappo, scolate molto bene l'acqua, tamponate accuratamente tutti i pomodori con uno strofinaccio fresco di bucato e riponeteli nuovamente nel vaso ricoprendoli di aceto.


A questo punto rimettete il tappo di legno e riponete nuovamente un piccolo peso assicurandovi che tutti i pomodori siano ben coperti.


Lasciate il tutto per altre 24 ore, poi scolateli definitivamente e strizzateli con le mani per far uscire tutta l'acqua.


La conservazione... 
Non vi resta quindi che pressarli con le mani e conservarli in un barattolo, avendo cura di coprirli completamente con dell'olio extra vergine di oliva. 
Trattandosi di una ricetta ecologica, che non prevede l'uso di conservanti artificiali, dovete assicurarvi che i pomodori siano sempre ben coperti d'olio; questo servirà ad insaporirli e a garantire una conservazione corretta e duratura.E come sempre...buon appetito!


Verdiana Amorosi


Fonte: http://www.greenme.it/mangiare/cucina/492-pomodori-verdi-schiacciati

lunedì 11 giugno 2012

CENTELLA ASIATICA


Che cos’è

La Centella asiatica (o Hydrocotyle asiatica) è una pianta erbacea perenne originaria dell'India e del Madagascar che cresce in luoghi umidi e ombrosi, tipicamente lungo i corsi d'acqua.
Ha fiori violacei e i suoi principi attivi si trovano nelle foglie. È conosciuta anche con il nome di "erba della tigre" perché si dice che le tigri la utilizzino per medicarsi le ferite.

Le attività

Le saponine triterpeniche (asiaticoside, acido asiatico e madecassoside) di cui sono ricche le foglie di centella migliorano la circolazione venosa stimolando i fibroblasti. Questi sono cellule che sintetizzano il collagene, indispensabile per la salute di diversi tessuti, quali il derma, il connettivo e le pareti dei vasi.
Altri principi attivi sono fitosteroli, polifenoli e olio essenziali.

Perché si usa

La centella è utile per prevenire e trattare l'insufficienza venosa e quindi il gonfiore e la pesantezza alle gambe e alle caviglie che ne derivano, ma anche il dolore alle vene, i crampi notturni e le emorroidi.
Agisce principalmente preservando la struttura e la tonicità delle pareti vasali grazie alla sua attività di stimolo della sintesi di collagene da parte dei fibroblasti.
Dopo un primo trattamento è possibile effettuare cicli di mantenimento che aiutino a prevenire un nuovo indebolimento dei vasi sanguigni.
Inoltre l’estratto di centella è anche in grado di accelerare la cicatrizzazione di piaghe, lesioni cutanee e ustioni di primo e secondo grado.
Grazie alle sua proprietà benefiche sui vasi e sul tessuto connettivo, può essere utile anche nel trattamento della cellulite.

Come si usa

La centella è utilizzata come estratto secco nebulizzato e titolato in derivati triterpenici totali (minimo al 5%). La forma migliore è la FTTCA (Frazione Totale Triterpenica di Centella Asiatica), costituita dal 40 per cento da asiaticoside e da acido asiatico e acido madecassico per il rimanente 60 per cento.
La FTTCA deve essere assunta lontano dai pasti, due volte al giorno, per un totale di 30-60 mg giornalieri.

Effetti indesiderati

Raramente l'assunzione per via orale può causare moderate reazioni allergiche cutanee. L'uso esterno, invece, può dare deboli allergie solo se l'estratto viene applicato direttamente su una cute lesionata.
A dosi elevate può provocare cefalee. Infine, può avere un effetto iperglicemizzante.

Precauzioni

È sconsigliata durante la gravidanza perché potrebbe causare il rilascio della muscolatura uterina. Inoltre è bene non utilizzare la centella durante l'allattamento.

Interazioni

La frazione purificata di centella non ha alcuna interazione nota. Solo gli estratti idroalcolici e gli estratti secchi possono interagire con benzodiazepine e antidepressivi.

lunedì 30 aprile 2012

IL KIWI


La pianta del kiwi è originaria della Cina ( ne esistono oltre 400 specie ), si presenta sottoforma di liana rampicante e può superare i dieci metri in altezza; La varietà più diffusa è la Hayward che rappresenta circa il 95% delle coltivazioni totali.
Il suo nome scientifico è Actinidia Chinensis e il nome kiwi le è stato dato in Nuova Zelanda, prendendo spunto dall'uccello che rappresenta la nazione, il kiwi appunto. E' infatti dalla Nuova Zelanda che hanno preso origine le coltivazioni intensive di questo frutto che si è poi diffuso in tutte la altre nazioni. I paesi leader mondiali di produzione di kiwi sono la Nuova Zelanda e l'Italia.

Questa la composizione del kiwi: circa l'85% acqua, proteine, grassi in minima quantità, zuccheri, vitamina C, potassio, sodio, fosforo, calcio, ferro e fibre. In pratica è sufficiente assumere un kiwi al giorno per soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C dell'organismo; infatti il kiwi contiene un'altissima percentuale di questa vitamina. Ogni 100 grammi di frutto corrisponde a 44 calorie.

Proprietà curative e benefici del Kiwi

Come abbiamo appena visto il kiwi contiene un'alta percentuale di vitamina C, 85mg ogni 100 g di parte edibile e grazie alle sue proprietà il kiwi è molto utile per rafforzare il sistema immunitario e prevenire raffreddori ed influenze. Una dieta ricca di vitamina C è in grado di proteggere il nostro organismo dai negativi effetti dei radicali liberi e favorire altresì la salute dei denti e delle gengive.
Oltre a queste proprietà la vitamina C è in grado di espellere il colesterolo dall'organismo e aiuta a prevenire l'infarto e l'arteriosclerosi. Anche le donne in gravidanza possono trarre benefici dall'assunzione di kiwi, in quanto la vitamina C ha la proprietà di alleviare e prevenire i problemi connessi alla circolazione sanguigna.

Alcuni studi dimostrano che la vitamina C è in grado di proteggerci dalla cataratta, il disturbo della vista che insorge quando si opacizza il cristallino; per evitare questo effetto sarebbe sufficiente consumare un paio di kiwi al giorno.

La presenza di minerali quali il ferro ed il magnesio fa del kiwi l'alimento ideale per chi vuole combattere lo stress quotidiano, mentre l'elevato contenuto di potassio è molto utile per contrastare la depressione e la stanchezza in generale.

domenica 4 marzo 2012

PROPRIETA' MEDICINALI DELLE PIANTE - LETTERA C

Callifugo: applicato esternamente, permette il riassorbimento dei calli
Calmante: vedi Sedativo
Cardiotonico: rinforza, rallenta e regolarizza i battiti del cuore.
Carminativo: favorisce l'espulsione dei gas intestinali. Le piante carminative sono molto spesso anche stimolanti e aromatiche.
Cicatrizzante: aiuta la cicatrizzazione delle ferite e delle piaghe e la guarigione delle contusioni.
Colagogo: contrae la vescichetta biliare; permette così il passaggio della bile dal canale coledoco all'intestino.
Coleretico: stimola la secrezione della bile da parte del fegato, favorendo la digestione dei grassi.
Cordiale: attiva la circolazione del sangue e stimola le funzioni digestive.

giovedì 23 febbraio 2012

PROPRIETA' MEDICINALI DELLE PIANTE - LETTERA B

Balsamico: contiene balsami emollienti per le vie respiratorie.
Battericida: vedi Antisettico
Bechico: calma la tosse e le irritazioni della faringe.

lunedì 20 febbraio 2012

PROPRIETA' MEDICINALI DELLE PIANTE - LETTERA A

Ho pensato di fornire un pò di vocabolario, per comodità di ricerca, man mano che si riempie il blog, e anche per chi si avvicina all'arte dell'erboristeria e cerca notizie

Iniziamo in ordine alfabetico, partendo ovviamente dalla A, che come potrete vedere ha un sacco di voci.

Adipogenico: favorisce l'accumulo dei grassi, quindi l'estendersi dei tessuti adiposi, spesso per apporto di liquidi.
Afrodisiaco: accresce la potenza o il desiderio sessuale; nessuna pianta è realmente afrodisiaca.
Allergizzante: dotato delle proprietà di provocare nell'uomo reazioni allergiche, più o meno violente.
Amaro: stimola l'appetito e attiva le funzioni gastriche. Gli amari, o le piante amare, sono anche aperitivi e tonici, spesso febbrifughi. Il loro nome è dovuto al loro gusto.
Analettico: vedi Stimolante
Analgesico:  allevia e fa diminuire il dolore.
Anestetico: elimina la sensibilità. La sua azione può essere locale o generale, in quest'ultimo caso anche la coscienza viene diminuita o perfino annullata.
Antalgico: combatte il dolore, sia a livello dell'organo dolorante, sia a livello del sistema nervoso centrale.
Antianemico: combatte l'anemia con l'apporto di vitamine e di minerali (ferro) che aiutano il sangue a ricostruire i globuli rossi.
Anticefalalgico: possiede proprietà sedative che alleviano specialmente i mali di capo.
Antidiabetico: vedi Ipoglicemizzante
Antidiarroico: combatte la diarrea per mezzo di azioni astringenti, assorbenti e disinfettanti, sia sedative dell'intestino.
Antielmintico: vedi Vermifugo
Antiemetico: previene o reprime il vomito di origine nervosa.
Antiemorragico: ferma l'emorragia favorendo sia la chiusura dei vasi capillari sia la coagulazione del sangue.
Antiflogistico: riduce le infiammazioni opponendosi alle reazioni naturali dell'organismo.
Antigottoso: combatte la gotta, sia rallentando la formazione dell'acido urico, sia abbassando il tasso di acido urico nel sangue.
Antilatteo: vedi Galattofugo
Antilitiasico: ostacola la formazione dei calcoli nelle vie biliari o urinarie, o contribuisce a dissolverli.
Antinevralgico: combatte i dolori localizzati sul percorso dei nervi sensitivi. Vi sono antinevralgici specifici, come l'essenza di garofano, che applicata esternamente, allevia i dolori dentari.
Antinfettivo: vedi Antisettico
Antifiammatorio: vedi Antiflogistico
Antiparassitario: distrugge tutti i parassiti (insetti, vermi, acari).
Antipiretico: combatte la febbre o ne previene gli eccessi.
Antiscorbutico: combatte lo scorbuto apportando vitamine, in particolare la C.
Antisettico: uccide i microbi o ne impedisce lo sviluppo, evitando il contagio: serve a disinfettare le ferite e certi organi. L'eucalipto e i pino sono antisettici delle vie respiratorie.
Antispasmodico: vedi Spasmolitico
Antisudorifero: diminuisce la secrezione del sudore.
Antitosse: vedi Bechico
Antiulcera: migliora le condizioni delle ulcere del sistema digerente, sia abbassando il tasso di acidità, sia proteggendo le mucose.
Aperitivo: contiene principi amari che stimolano l'appetito e predispongono le operazioni digestive.
Aromatico: contiene oli essenziali molto profumati. Le piante aromatiche sono toniche e stimolanti, talvolta stomachiche.
Assorbente: come uso interno, assorbe liquidi e gas dall'apparato digerente; come uso esterno essica le piaghe.
Astringente: restringe  e contrae i tessuti, i capillari, gli orifizi, e diminuisce le secrezioni delle mucose. Le piante astringenti sono spesso antiemorragiche e talvolta provocano stitichezza.

venerdì 10 febbraio 2012

LAVANDA

Lavandula officinalis Chaix












La lavanda è una specie tipica dei Paesi attorno al Mediterraneo occidentale; in Italia è diffusa nei terreni sassosi e aridi della Liguria e del Piemonte merdionale.
Inoltre è coltivata su scala industriale per l'estrazione dell'essenza: sono notele colture del Col di Nava, delle provincie di Imperia, di Cuneo e di Ravenna.
Bisogna saperla distinguere, allo stato spontaneo, dal rosmarino e dall'issopo, e da altre specie congeneri.
Sui terreni silicei alligna la specie Lavandula stoechas L. dai fiori porporini e con un profumo intenso che stordisce.
Ad altitudini attorno ai 900/1000 m. prospera la Lavandula latifolia Vill., più grande, dalle foglie verdi e con aroma canforato, fiorisce un mese dopo le altre, è poco diffusa allo stato spontaneo ed è anche meno apprezzata in erboristeria.
In passato la lavanda era usata dalle massaie per profumare la biancheria, ma anche come antisettico e insetticida se raccolta prima della completa fioritura.

Habitat: diffusa in Italia settentrionale-occidentale.

Identificazione: da 30 a 60 cm. Suffrutice, foglie alla base dei rami nudi, a ciuffi, diritte, semplici; foglie grigio-verdi, strette, lanceolate con margine arrotolato; fiori blu-violetti (luglio-agosto), raccolti in spighe di  verticilli terminali, brattee brune, larghe, calice a 5 denti, corolla a 5 lobi con 2 labbra, 4 stami interni, 4 carpelli; achenio con 1 seme nero, liscio. Odore penetrante, aromatico; sapore caldo, amaro.

Parti utilizzate: sommita fiorite, fiori mondati; essiccare all'ombra in luogo molto areato.

  • Costituenti: una sostanza amara, essenza, cumarina.
  • Proprietà: antisettico, antispasmodico, carminativo, cicatrizzante, colaguogo, diuretico, insetticida, stimolante, sudorifero.

giovedì 12 gennaio 2012

TISANA ALLO ZENZERO PER PREVENIRE IL RAFFREDDORE



Alzi la mano chi di voi non ha mai provato lo zenzero! Sicuramente molti l'hanno assaggiato in cibi etnici, al ristorante o in aggiunta a salse esotiche, certamente sono molto meno quelli che sanno che questo fantastico rizoma dal sapore acceso e piccante può essere utilizzato non solo in cucina ma come un valido alleato per la nostra salute!
Per i malanni di stagione infatti non sempre è necessario ricorrere a medicinali fin dal primo starnuto o bruciore di gola! Un buon modo per combatterli invece è quello di gettarsi a capofitto nella preparazione di una tisana disinfettante e rinvigorente come quella a base di zenzero, cannella e chiodi di garofano su una base di tè bancha

Tisana disinfettante allo zenzero: come preparare il tè brancha

Il tè bancha è un tipo di tè utilizzato nella cucina macrobiotica, è un tè  ricco di ferro, calcio e vitamina A ed è quasi completamente privo di caffeina risulta quindi un validissimo alleato per la nostra salute.
L'ideale per una buona tisana rinvigorente scaccia malanni è utilizzare due cucchiaini di tè, 2 chiodi di garofano, un piccolo pezzetto di cannella ed una grattuggiatina di zenzero essiccatoo un piccolo pezzetto di zenzero fresco direttamente nella tazza con l'acqua bollente.
Lo zenzero si trova sia fresco che secco appunto, nel primo caso non si deve far altro che tagliarne un piccolo pezzetto aggiungendolo nella tazza, nel secondo caso invece basta semplicemente  grattuggiarlo alla fine dell'infusione che deve durare tra i 3 ed i 5 minuti con la tazza coperta.
Ovviamente non superate queste dosi in quanto tutte e tre queste spezie hanno un carattere molto forte.
Questa tisana presa 3 volte al giorno aiuta a tener lontano mal di gola e raffreddore e per i primi sintomi anche a combatterli!
Ma perché mai lo zenzero è così ricco di proprietà? Perché è ricchissimo di oli essenziali, resine e mucillagini ed è un antinfiammatorio ed un antipiritetico naturale, ma non solo perché lo zenzero stimola anche la digestione (e qui capite perché spesso è utilizzato in piatti unti o elaborati!) e la circolazione sanguigna; ma ancora è un potente antiossidante ed un fortissimo anti-nausea. Nella medicina tradizionale cinese -molto usata dalla filosofia macrobiotica-viene usato anche per trattamenti che utilizzano compresse a base di zenzero (garze imbevute di decotti di zenzero o di succo di zenzero fresco) le quali aiutano a diminuire dolori legati alle articolazioni e alle ossa. Non è mai da utilizzare se si soffre di calcoli biliari dato che stimola la cistifellea.

Come coltivare lo zenzero sul balcone

Se volete provarlo certamente potrete trovare lo zenzero fresco e per chi ha un orto, un balcone e un po' di spazio in casa potrà anche sperimentarne la coltivazione diretta dato che questo meraviglioso rizoma non è solo facile da coltivare ma essendo una pianta sempreverde permette una gestione molto veloce, le sue esigenze sono semplici: mai meno di 15°, luce, no ai ristagni di acqua e concimazione magari usando compost di casa e sentirete il profumo che sprigionerà in tutta la casa!